Quando si parla di fotocamere digitali, prima o poi, in un modo o nell’altro, salta fuori sempre la solita domanda: “Quanti megapixel ha la tua macchina fotografica?”. Per quanto questa domanda sia ormai inflazionata è importante chiarire già dall’inizio come il numero di pixel non sia l’unico parametro da considerare se si parla di qualità dell’immagine; benché, indubbiamente, un fattore importante per definire la qualità dei nostri scatti. Prima di chiarire quanti pixel siano necessari facciamo un passo indietro per scoprire cosa, in fondo, sia un pixel.
Cos’è un pixel?
Il termine pixel deriva dalla contrazione di “Picture element“, letteralmente elemento di immagine, è facile intuire come sia il punto di partenza per la rappresentazione di una qualsiasi immagine. Per evitare confusione è bene chiarire fin da subito che con il termine pixel vengono indicati due elementi distinti, uno fisico, l’altro virtuale. I pixel fisici sono gli elementi che compongono i nostri schermi LCD o al plasma; quelle parti piccolissime che illuminandosi di uno dei tre colori dello schema RGB ( red-green-blue ) permettono di formare l’immagine.
Si usano anche come unità di misura per indicare la risoluzione di uno schermo; ovvero la capacità di accendere singolarmente un determinato numero di pixel. Dunque quando si parlerà di un televisore, o comunque di uno schermo, con una risoluzione, ad esempio, di 1920×1080 si vorrà intendere che il nostro monitor potrà accendere o spegnere in modo indipendente gli uni da gli altri, 1920 pixel orizzontali e 1080 pixel verticali.
Quando si parla di pixel in ambito virtuale si intende invece la risoluzione nativa di una immagine, in relazione anche alle sue dimensioni. La risoluzione di un’immagine è data infatti dalla dimensione della stessa e dalla densità di pixel nello spazio di un pollice; per indicare questo rapporto si utilizzano le sigle DPI( dots per inch) o PPI (pixel per inch).
Ogni pixel è formato a sua volta da tre elementi chiamati sub-pixel. Queste celle sono preposte alla gestione di uno dei tre colori della del sistema RGB che sfrutta la cosiddetta mescolanza additiva tipica dell’occhio umano.
La profondità del colore
Un’altro elemento fondamentale da conoscere quando si parla di pixel è la profondità del bit. Come visto precedentemente ogni pixel è composto da tre sub pixel che, illuminandosi contemporaneamente, permettono di creare un determinato numero di sfumature. Il numero di sfumature possibili è determinato dal numero di bit, quindi, per citare un esempio, uno schermo a 8 bit sarà in grado di rappresentare 256 sfumature diverse per ognuno dei tre colori RGB.
Il termine bit viene utilizzato anche per indicare la quantità minima di informazioni trasmissibile, come è stato introdotto nella teoria dell’informazione; ogni singolo bit di informazione può trasmettere un valore positivo o negativo cosa che risulta molto utile nella compressione dei dati.
Il sensore fotografico
Andando ora ad applicare il pixel al mondo della fotografia possiamo vedere come sia più opportuno utilizzare il suo multiplo più famoso, il megapixel. Un singolo megapixel corrisponde ad un milione di pixel, con questa unità si potrà indicare la quantità di pixel presenti sul sensore della nostra fotocamera digitale. Una fotocamera con due megapixel avrà, quindi, una risoluzione di 1600×1200 come risoluzione massima prima che l’immagine venga affetta da sgranatura; se si effettua la moltiplicazione dei due termini che indicano la risoluzione sopra indicati si otterrà un valore vicino ai due milioni.
Questo non vuol dire però che i pixel non calcolati vadano sprecati; gli elementi posti nella parte più lontana dal centro del sensore non si occupano infatti di elaborare l’immagine, e non rientrano quindi in questo calcolo, ma di raccogliere dati altrettanto importanti come possono essere quelli relativi all’esposizione.
Il sensore cattura la luce da cui viene nel momento dell’apertura dell’otturatore; la luce, una volta assorbita, si trasforma in un impulso elettrico che dovrà poi essere elaborato dal software della fotocamera digitale.
La qualità delle nostre foto
Una volta capito cos’è un pixel, e quindi un megapixel, possiamo finalmente tentare di risolvere il nostro quesito. Come visto la quantità di pixel è solo una parte delle informazioni che ci servono per stabilire la qualità dello scatto, l’altra sono le dimensioni. A questo punto il discorso va diviso in due fronti, in quanto il valore da noi cercato varia, proprio in virtù del formato della nostra foto, a seconda che si voglia stampare o che sia semplicemente un file da salvare sul pc o da uplodare su un sito o un social network. Se quest’ultimo è il vostro caso potreste accontentarvi di una fotocamera digitale con un sensore da quattro milioni di pixel.
Questa vi consentirà, per il calcolo sopra indicato, una risoluzione massima più che accettabile di 2048×1536. Se invece siete amanti del formato cartaceo è avete il desiderio di poter toccare le vostre foto con mano si sarà corretti ad alzare l’asticella e scegliere una fotocamera che abbia almeno otto milioni di pixel, o otto megapixel che dir si voglia. Avrete cosi la possibilità di stampare foto in formato A4, la dimensione standard di un foglio, ad una risoluzione di 2400 x 3300.
La qualità di un’immagine stampata è data dal rapporto tra i pixel del formato digitale e il formato del supporto su cui l’immagine viene stampata. Ad un aumentare delle dimensioni del supporto dovrà aumentare anche la quantità di pixel che compone l’immagine.
Un livello superiore
Questi numeri fanno ovviamente riferimento a quello che si potrebbe definire il minimo sindacale. Al momento di operare una scelta in merito all’acquisto della nostra fotocamera digitale questo è il limite invalicabile che non si deve superare per nessuna ragione se ci si vuole dedicare ad produzione di fotografica di qualità; ovviamente i passi in avanti fatti dalla tecnologia hanno permesso anche alle macchine fotografiche più modeste, come le compatte, di montare sensori di pregevole qualità arrivando anche a toccare i venti milioni di pixel per i modelli più economici.